Descrizione
Le sansevierie sono piante originarie del continente africano, dove vegetano allo stato spontaneo nelle aree subtropicali. L’origine del nome volgare si deve a Raimondo di Sangrò (1710-1771) Principe di San Severo, erudito napoletano creatore di un giardino ricco di piante esotiche e rare e al quale la pianta fu dedicata.
Le sansevierie appartengono all’ordine delle Asparagales, famiglia Agavaceae, genere Dracaena.
La pianta di sansevieria più coltivata in assoluto è la specie Sansevieria trifasciata, nota come lingua di suocera e che nei testi più nuovi troverete con il nome di Dracaena trifasciata.
La Sansevieria trifasciata è una pianta succulenta che si presenta con foglie erette, che possono superare il metro di altezza e i 10 cm di larghezza della lamina.
Le foglie sono rigide, lineari e lanceolate, riunite in gruppi di 2 o 3 per germoglio. Hanno l’apice a punta e si assottigliano verso il basso.
La specie tipica ha una colorazione verde chiaro con delle zebrature più scure.
L’apparato radicale è rizomatoso, di breve lunghezza e buono spessore.
Questa sansevieria produce dei piccoli fiori in primavera, di color verde-biancastro, riuniti in piccole infiorescenze a racemo.
Il frutto (seme) è di color arancio e ha un diametro di 9 mm.
Le sansevierie sono piante di origine africana, non tollerano quindi il freddo invernale, ma si adattano alla grande a vivere in casa. Questo è il motivo per cui sono coltivate in vaso, come pianta ornamentale da appartamento, in ufficio, nelle hall degli alberghi, nella sale congresso, negli studi televisivi ecc.
Tuttavia, nelle zone costiere delle nostre regioni meridionali, dove le temperature invernali sono molto miti, la sansevieria può essere coltivata in piena terra, nel giardino.
Ad ogni modo, giacché la coltivazione tipica è quella in vaso, le informazioni che seguiranno riguarderanno questa modalità di crescita.
Uno dei grandi vantaggi della sansevieria è che tollera bene diverse condizioni di luminosità e umidità. L’ideale è posizionarla in una zona della casa molto luminosa, magari vicino una finestra ben esposta che di tanto in tanto faccia entrare dei raggi di sole. Tuttavia, la pianta si adatta bene a vivere in angoli più bui della casa, quindi in posizioni meno luminose. È inoltre importante che d’inverno non venga messa troppo vicino alle fonti di riscaldamento, che possono asciugare troppo il terriccio e creare degli sbalzi termici. Può vivere anche in stanze della casa più umide, ad esempio in bagno, dove è facile che si crei una certa umidità. Nelle miti giornate primaverili, è buona norma far prendere aria alla pianta esponendola all’esterno (balconi, giardini). D’estate, se la si vuol tenere un po’ fuori, occorre evitare l’esposizione in pieno sole nelle ore centrali della giornata.













